Masie e Dermot. Una poltrona. Sedici pagine che racchiudono la loro vita insieme. Sedici pagine per raccontarci di quando si sono conosciuti, di quando si sono sposati, di quando Masie ha aspettato il loro primo figlio, di quando l'uno ha deciso di abbandonare l'altra, di quando si sono riuniti per poi sentirsi ancora estranei, di quando si sono scelti per l'ennesima volta, di quando infine sono invecchiati, fino alla morte di uno dei due. Ci fanno ridere, ci fanno piangere, ci fanno inconsciamente rivolgere l'attenzione su noi stessi, ci fanno forse riflettere su piccole facce del nostro quotidiano che abbiamo deciso di dismettere per coltivare questioni accessorie che invece riteniamo più importanti.

Officine di Cotone sceglie di ianugurare un nuovo corso utilizzando un breve testo di Geraldine Aron. Le parole della drammaturga irlandese che attualmente si divide tra il Sud Africa e Londra, ci spingono a considerare piccole quotidianità simbolo del nostro tempo, che nel loro particolare ci suggeriscono l’universale.
Il percorso tra nuove voci anglossasoni ci porterà nei prossimi mesi ad assistere alla rappresentazione di “History of falling things” di James Graham e “On an average day” di John Kolvenbach. Con queste nuove produzioni, Officine di Cotone ha l’intento di invitare il pubblico ad affrontare tematiche care alla società contemporanea mantendo forte il metodo di lavoro secondo cui ogni spettacolo è una profonda riflessione del regista e di tutti i reparti professionali.