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Arte Video Roma Festival Final Tour - Ricicli Catodici

dal 08 Dicembre 2010 al 14 Dicembre 2010 - Segnalato da Veronica D'Auria
|

info:
GALLERIA Gallerati
fotografia ARTE contemporanea

Via Apuania n°55, Roma

Orari: lunedì-venerdì 17:00-19:00
sabato, domenica e fuori orario su appuntamento
Ingresso gratuito

tel. 06 44258243 – 347 7900049
info@galleriagallerati.it http://www.galleriagallerati.it



Arte Video Roma Festival
C.A.R.M.A.- Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate
E-mail: ass.carma@gmail.com carma.qblog.it

Ufficio Stampa: Veronica D’Auria: +39 349 2304021, veronica.dauria@gmail.com;

Arte Video Roma Festival Final Tour - Ricicli Catodici C.A.R.M.A.
Centro d’Arti e Ricerche Multimediali Applicate

presenta

Arte Video Roma Festival Final Tour
Ricicli Catodici

Inaugurazione mercoledì 8 dicembre ore 19:00
dall’8 al 14 dicembre 2010

Galleria Gallerati

a cura di Veronica D’Auria

Mercoledì 8 dicembre avrà luogo presso la Galleria Gallerati la prima tappa dell’evento finale di Arte Video Roma Festival, rassegna internazionale di ricerca audiovisiva organizzata dal C.A.R.M.A. - Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate - che si è tenuta nei giorni 25, 26, 27 di Giugno e si è distinta, oltre che per la qualità della selezione, per la tendenza all'interazione e alla collaborazione attiva con altre realtà nazionali ed internazionali impegnate nel lavoro di diffusione delle arti e delle culture odierne.

Le 6 sezioni proposte al festival “MAGMART FESTIVAL” (raccolta di 10 opere di videoarte internazionale selezionate dalle cinque edizioni a cura di Enrico Tomaselli),“FISH EYE FESTIVAL” (7 opere di videoarte italiana a cura di Bruno Di Marino), “ARTEVIDEO” (selezione delle opere pervenute dal concorso internazionale), "C.A.R.M.A." (opere di un gruppo di autori direttamente convocati dal gruppo Le Momo Electronique), “HEURE EXQUISE!” (selezione dal catalogo della celebre distribuzione internazionale di videoarte), e RICICLI CATODICI (una antologia scelta tra tutti i lavori visionati di opere videoinstallative proposte in multivisione sugli schermi dell’omonimo progetto) sono state il frutto di una complessa opera di selezione che si è avvalsa del lavoro di monitoraggio svolto dal gruppo Le Momo Electronique, della collaborazione esterna di autorevoli critici, curatori, artisti e case di produzione/distribuzione ed, infine, della copiosa adesione al bando di concorso internazionale scaduto il 5 di Giugno.

Tra le 44 opere partecipanti, una giuria speciale composta da autorevoli critici e artisti (Adriana Amodei, Andrea Balzola, Robert Cahen, Valentino Catricalà, Mariagrazia Costantino, Veronica D'Auria, Bruno Di Marino, Marco Maria Gazzano, Stefano Roveda, Mario Sasso e Enrico Tomaselli) ha selezionato (esprimendo da una a tre preferenze fra tutte le sezioni esposte) 14 lavori in tutto, 10 opere di arte video tra quelle proiettate al Festival e 4 opere videoinstallative proposte nel foyer sugli schermi della sezione/progetto “Ricicli Catodici”.

Nella Galleria romana verranno esposte le opere finaliste della sezione RICICLI CATODICI:

Piero Chiariello, "Sun";
Sami Rahal, "Brain Journey";
Domenico Canino, "International Video Portrait";
Sarah Buckius, "Trapped Inside Pixels".

Ricicli Catodici è il progetto ideato da Lino Strangis per il C.A.R.M.A. e basato sul recupero di televisori a tubo catodico destinati a diventare “rifiuto ingombrante nelle stracolme isole ecologiche”. Un'operazione che non solo propone risposte concrete al problema dei rifiuti tecnologici ma allo stesso tempo attua una “riconversione intellettuale degli strumenti riutilizzandoli per trasmettere cultura odierna, offrendo agli artisti metodi alternativi di produzione ancor più utili in tempi di crisi economica”.
Un’operazione tesa a proporre attraverso la multi visione della medesima opera una pluralità di percezioni audiovisive rese possibili dalle loro particolari caratteristiche tecniche e in relazione ai diversi stati di usura.


Le opere finaliste saranno protagoniste di una serie esposizioni dislocate in spazi di prestigio della capitale in cui saranno proposti anche nuovi contenuti:

8 - 14 dicembre, Galleria Gallerati - videoinstallazioni Ricicli Catodici;
13 gennaio, Sala 1 - Centro internazionale d'arte contemporanea - 5 finalisti + Screening Gaza;
20 - 28 gennaio, MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università Sapienza di Roma - 10 opere finaliste + nuove opere degli artisti più votati;
4 - 10 febbraio, Nuovo Cinema Aquila - 5 finalisti.



8 - 14 dicembre, Galleria Gallerati
Opere finaliste della sezione Ricicli Catodici :

Sarah Buckius
(Stati Uniti)
"Trapped Inside Pixels"
53'', 2008

Questa animazione combina performance, video e fotografia per trasformare digitalmente i movimenti umani creando pattern caleidoscopici. Questo lavoro esplora le modalità con le quali il medium digitale usa la replicazione per riconfigurare un singolo movimento del corpo digitalizzato in infinite mutazioni animate.

Una minimale texture di “pixel” agita l’interno dello schermo, minute figure umane (la medesima moltiplicata e proposta da diversi punti di vista) esplorano lo spazio delle cellette in cui sono intrappolate… Metafora delle vite incasellate nelle maglie di un sistema regolato da una routine immutabile... L’una non conosce lo spazio dell’altra ma viste da uno sguardo esterno compongono una dimensione collettiva e inconsapevole. Un'interessante studio della relazione tra movimento del corpo e post-produzione digitale.

Veronica D’Auria


Domenico Canino
(Italia)
"International Video Portrait"
5’, 2010

L'opera si concentra in modo originale sul concetto di ritratto, ad essere però ricercate non sono le radici prossime, né l'albero genealogico né l'essere umano inteso come specie a sé stante... A ricostruire continuamente il mezzo busto simbolo dell'essere umano “tipo” sono infatti ossa e frammenti di corpo di centinaia di animali.

Nell’opera di Canino, il ritmo sincopato e rapidissimo delle immagini in sovraimpressione contrasta con la fissità del corpo – senza volto, leggermente fuori fuoco – un corpo posto oltre le immagini spettrali, che si frappongono tra lui e lo sguardo dell’osservatore. Quel vortice di ossa, di fibre muscolari, di molecole, rappresentate con una cromatica in negativo, e che danzano velocissime davanti al nostro sguardo, ci parlano forse dell’inquietudine interiore che si agita nell’uomo.
Quella figura senza identità, è un icona dell’Uomo? Sono i nostri fantasmi, che l’autore fa emergere nel monitor?

Enrico Tomaselli


Piero Chiariello
(Italia)
"Sun"
1' 08'', 2008

Come è tipico della sua poetica, in questo video Chiariello volge lo sguardo alle maglie sottili della realtà, facendosi strada con l’occhio elettronico della videocamera nella fitta texture di un frammento di reale, attraversato dalla luce del sole (generatore di visibilità e conseguente percepibilità di tutte le cose). Avvalendosi degli effetti di rielaborazione del ripreso, genera un fenomeno luminoso, un viaggio nelle linee e tra i colori dalle avvincenti caratteristiche estetico/concettuali.

Straordinario paesaggio – di colline/mari/cicli oppure di emozioni/illuminazioni/disperazioni o quant’altro ancora… – costruito magistralmente con le rifrazioni della luce solare, rivisitata in elettronica, in una trama divisionista in movimento particolarmente efficace anche sul piano plastico.
Marco Maria Gazzano


Sami Rahal
(Italia)
"Brain Journey"
1’ 04’’, 2010

Brain Journey è un quadro mobile e atemporale che riflette sulla natura metafisica dell’astrazione artistica contemporanea, in un viaggio fra i vari piani di rappresentazione.
“I mezzi elettronici e digitali si evolvono sul modello del funzionamento organico. Brain Journey ritrae i collegamenti sinaptici in un’opera installativa che sembrava indagare sulla propria natura”.

I colori puri che si affermano prepotentemente sui piani della rappresentazione (plastica) indicano al contempo più piani della rappresentazione emotiva: fino a mettere in discussione il concetto stesso di “rappresentazione”, della sua effettiva possibilità, a favore di quello di una autoconoscenza più arcaica; e forse più istintiva che mentale.

Marco Maria Gazzano

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