Dal Delta del Mississippi a Chicago, da Robert Johnson a Muddy Waters, da Bessie Smith a Little Walter, da Skip James a Elmore James: la storia e le leggende del blues raccontate in dodici battute: questo è “Play The Blues”, un reading dedicato a una delle musiche più importanti e ricche di feeling del Novecento.

Raccontare il Blues vuol dire anche e soprattutto entrare in una dimensione creativa diretta e immediata. Il blues è stato per diversi decenni la colonna sonora della comunità african american. Un suono possente e popolare che ha sprigionato una grande forza espressiva. Dodici battute per trasmettere sofferenza, amore, sesso, orgoglio e gioia. Dodici battute che rimandavano all'Africa e che hanno pervaso le strade di città come Memphis, New York, Detroit e Chicago. E quando “il blues ha avuto un figlio, l'hanno chiamato rock'n'roll”.
Come disse il bassista, compositore e produttore Willie Dixon: “All'inizio Adamo aveva il blues, così Dio creò Eva. Da quel giorno tutti hanno il blues...”.

“Play The Blues” è anche un omaggio a musicisti spesso sottovalutati e sfruttati, le cui vite sono diventate delle vere e proprie leggende, piene di fascino e mistero.
“Play The Blues” è la celebrazione di uno stile profondamente popolare, coinvolgente e totale. Qualcosa che non puoi suonare se non lo senti, se non la fai diventare qualcosa che è dentro di te, che ti appartiene.

“Play The Blues” è un reading in 12 battute (le stesse del blues) scritto e interpretato dal giornalista e scrittore Alberto Castelli con la partecipazione di Adriano Viterbini, chitarrista e cantante del duo Bud Spencer Blues Explosion.

“Play The Blues, man...”