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Il lavoro negli anni delle avanguardie russe

dal 27 Maggio 2005 al 12 Giugno 2005 - Segnalato da Redazione
|

info:
Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere
Tel. 06.6780664
Orario: 9.30-19.30;
ven.-sab. 9.30-23.30;
dom. 9.30-20.30

K. Malevic, La mietitura, 1909 Uno scorcio di vent'anni di vita, di arte e di lavoro della Russia sovietica quello proposto dalla mostra ospitata nel Complesso del Vittoriano fino al 12 giugno.
Voluta dall'Assessorato alle Politiche Culturali, della Comunicazione e dei Sistemi Informativi della Provincia di Roma, e curata da Maria Teresa Benedetti, Tatiana Ermakova e Mario Lunetta, “Il lavoro negli anni delle avanguardie russe” presenta una settantina di opere provenienti dalla Galleria di Stato Tret'jakov di Mosca. Diversi i linguaggi e le correnti rappresentati, dal neo-primitivismo al cubo-futurismo, dalla "Società degli Ambulanti", dell'"Ost" al Costruttivismo: ciò che li lega è il tema del lavoro.
Nelle opere che precedono la rivoluzione del 1917 il lavoro è identificato con quello contadino; gli artisti, in particolare quelli legati al Neo-Primitivismo, rappresentano così scene di fienagione, mietitura, pesca, come mostrano le opere di Natalija Goncarova, di Malevic e di Tatlin.
Il lavoro come soggetto delle opere d'arte diviene poi di grande importanza nel periodo post-rivoluzionario: gli artisti cercano un collegamento tra le loro idee e la realtà del mondo del lavoro. Al lavoro nei campi si affianca poi la rappresentazione dei cantieri, ma anche delle sarte e dei barbieri, fino ai calciatori e ai giornalisti.
Ma se nei primi anni della Rivoluzione l'avanguardia era appoggiata dalle istituzioni, nel corso degli anni Venti i sostenitori del realismo pre-rivoluzionario prendono il sopravvento e l'arte astratta perde terreno: il controllo sull'artista divine sempre più serrato e all'arte si richiede di esaltare il popolo operaio e il lavoro in forme sempre più monumentali. Negli anni Trenta la formulazione dell'arte al servizio dell'ideologia e la nascita del Realismo Socialista chiudono la stagione delle avanguardie russe

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