Ivan Jakhnagiev maestro indiscusso della sua generazione, pittore bulgaro tra i più famosi nel suo Paese (ricordiamo l’importante retrospettiva del 2004 nelle sale del Parlamento di Bulgaria), artista colorato, estroverso, imprevedibile, con la sua arte ci invita ad entrare in scenari carichi di atmosfere sognanti.
La sua figurazione, perennemente al limite dell’immaginario, ci coinvolge in una realtà dove si narra di paesaggi incantati dominati da monasteri, di assolate cittadine arroccate su vertiginose scogliere, di stravaganti figure femminili cariche di attributi sessuali.
Incanto ed estasi , provocazione e istinto, si traducono anche nell’uso di materiali extra-pittorici che, presi in prestito alla terra e adoperati insieme ad un incisivo e fluttuante segno pittorico, inducono ad un continuo mutamento espressivo.
Ma Ivan Jakhnagiev è artista eclettico e, di fianco alla mirabile liricità delle sue opere pittoriche, il maestro bulgaro è tra i protagonisti indiscussi del rinnovamento dell’arte bulgara attraverso perfomance dal forte impatto sociale sul territorio. Con la caduta del muro di Berlino, Ivan introduce nel suo paese l’arte della Bodyart, un grido di libertà dopo gli anni di repressione del regime comunista. L’artista entra in relazione col corpo di famose modelle e, associando toni e colori sulla pelle, lascia alle donne il compito di creare quadri diversi con le loro movenze.
Questo è il personalissimo modo di coinvolgere e sconvolgere la realtà di Ivan Jakhnagiev