Dai il tuo parere!
Trovi che questa segnalazione sia interessante o utile? Che sia in linea con lo spirito di RomaCheap? Oppure pensi che sia un abuso o troppo poco "cheap"?
Cliccando sulle due icone qui in basso puoi dare il tuo giudizio su questa segnalazione e così aiutare anche gli altri utenti ad orientarsi sulle diverse offerte.
Il giudizio degli utenti!
Questa segnalazione piace a
0 persone e non piace a
0 persone
Cluster
il 21 Gennaio 2009 - Segnalato da Redazione info:
Galleria Maria Grazia Del Prete
Via Di Monserrato, 21
Inaugurazione 12 febbraio 2009
12 febbraio – 4 aprile 2009
martedì - sabato 14.00 - 20.00
06 68892480
info@galleriadelprete.com
www.galleriadelprete.com
Così si vuole evidenziare, nonostante le differenti poetiche delle due artiste, una co-presenza/dialogo che indaga il nesso tra l’immagine, il corpo e la memoria. La singolarità delle ricerche svela la volontà comune di appropriarsi della gestualità. Questo attraverso un distacco corporale che mette in scena i luoghi della memoria e il desiderio di recuperare l’essenza.
Maggie Cardelùs mette al centro del suo progetto artistico la complessa relazione tra presenza materiale e iconica della fotografia. Partendo quasi sempre da foto scelte dal suo archivio di famiglia, attraverso l’azione manuale del ritaglio e del montaggio, manipola e rielabora le possibilità del medium fotografico, spingendo le forme ad una condizione liminale tra foto, disegno, scultura e video, dando vita a dei veri e propri lavori ibridi di carta fotografica. In mostra presenterà un ritaglio, Forest, formato da quattro scatti fotografici rielaborati a strisce verticali e poi sovrapposti in quattro livelli e Heavy head, una sfera composta di una fotografia tagliata che raffigura un ragazzo con la testa sospesa appena sopra il suolo di una foresta. Inoltre, verrà esposto un video, Dive, composto da un centinaio di scatti montati in una sequenza ripetuta della medesima scena in cui l’artista si focalizza su un particolare quasi invisibile, l’ occhio che si chiude e poi si riapre della figura in posa. L’artista mette in continua tensione l’incontro che avviene tra il fotografo, il soggetto fotografato, e lo spettatore.
Daniela De Lorenzo lavora nel complesso campo della corporeità e del suo linguaggio. Per l’esposizione esibirà due sculture in feltro a parete, Il verso giusto e Tra l’altro, nate dal disegno del profilo di parti del suo corpo, che evocano un’intensa riflessione sul senso dei gesti e sull’esistenza stessa dell’essere umano. Il verso giusto riproduce due impronte della parte davanti del collo, e il titolo deriva proprio dall’etimologia della parola collo, che all’origine è ciò che si volge. Nella lieve torsione delle due parti prive di volto si percepisce uno scambio di sguardi e la precisa volontà di stabilire un dialogo intimo; Tra l’altro è una frammentazione di parti di corpo che diventa una vera e propria scultura a tutto tondo, in cui si pone l’attenzione sul vuoto che collega questi frammenti di esistenza rivolti al fuori, a qualcosa che è altro da loro stessi. Sono presenti anche due lavori fotografici dal titolo Affondo, realizzati in tempi diversi con l’autoscatto, e accostati successivamente a formare un nuovo volto dai tratti impossibili, in cui la pratica fotografica viene a configurarsi come un prodotto di una lavoro più che di uno sguardo.