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Feste Musicali Jacopee,

dal 13 Luglio 2008 al 25 Luglio 2008 - Segnalato da musicaimmagine
|

info:
dal 13 al 25 luglio 2008
Basilica di San Giacomo in Augusta
via del Corso 494a
Ingresso libero
328.6294500
cappelladisangiacomo@tiscali.it - musicaimmagine@tiscali.it

Le Feste Musicali Jacopee, manifestazioni spirituali e culturali in occasione della Festa di san Giacomo presso la Basilica di San Giacomo in Augusta di Roma, avranno inizio domenica 13 luglio 2008 con un doppio evento: l’inaugurazione della mostra-istallazione Altari mediterranei di Luigi Camarilla e il Concerto spirituale con il coro canadese “British Columbia Boys Choir”, per proseguire dal 22 al 25 luglio con Messe, Vespri cantati e Concerti spirituali del Triduo solenne della Festa con la Cappella Musicale di San Giacomo.

Gli eventi vedono protagonista l’Apostolo santo protettore dei pellegrini e dei farmacisti e si realizzano con la partecipazione di numerosi interpreti. Le manifestazioni sono promosse con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e proseguono il “cammino” intrapreso in occasione delle celebrazioni italiane dell’Anno Santo Compostellano 2004, verso il prossimo Giubileo jacopeo del 2010.

La musica, medicina dell’anima e del corpo, avvicina persone, luoghi, tempi e rende possibili armonie altrimenti “dissonanti”: la devozione jacopea, ha ispirato fin dal Medioevo musicisti e poeti favorendo la formazione di un patrimonio in cui confluiscono diverse esperienze culturali europee. Il tema del pellegrinaggio, del cammino vissuto come esperienza del corpo e dello spirito, si estende a temi tutt’ora di grande attualità; in tale contesto gli antichi “Hospitali” italiani svolgono ancora un ruolo significativo per la cura e l’accoglienza dei “pellegrini”, e l’Ospedale con la Chiesa di san Giacomo in Augusta, fra i più antichi esistenti, occupa un posto importante nella storia della spiritualità: qui furono “volontari”, e trovarono conferma della loro vocazione, personalità come quelle di san Gaetano Thiene, san Filippo Neri, san Carlo Borromeo e san Camillo de Lellis.

DA DOMENICA 13 A VENERDÌ 25 LUGLIO (8:30 – 12:00 / 16:30 – 19:15)
Altari mediterranei
mostra-installazione di Luigi Camarilla
http://www.luigicamarilla.it

Isola è il termine d’ogni viaggio, meta della più grande via per cui ha navigato la civiltà. È anelito e approdo, l’isola, remissione d’ogni incertezza, pena, è superamento, scoperta, inizio della conoscenza. Ma isola è anche sosta breve, attesa, pausa in cui rinasce la fantasia dell’ignoto, il bisogno di varcare il limite, sondare nuove dimensioni. È metafora di questo nostro mondo: scoglio nella vastità del mare, granello nell’infinito spazio: grembo materno, schermo, siepe oltre la quale si fingono «interminati spazi e sovrumani silenzi». In un’isola di fuoco, di ceneri e di lave, nell’eolico Stromboli di primordiale e minacciosa natura, di umile strenua misura umana, approda un giorno un ulisside in fuga dall’urbano labirinto d’ansia e smarrimento, nell’assillo di un intimo subbuglio, nel dolore d’un richiamo inascoltato. È un nostos l’approdo a Stromboli dell’artista Luigi Camarilla, un ritorno alle origini, alla memoria isolana, un necessario regressus nella profondità dell’esistenza e dell’anima. In questo stadio, placata l’ansia, nello spazio libero d’ogni segno di distorsione, inganno, nell’assoluta realtà del paesaggio «La sintesi del mondo era tutta là: cielo mare terra e fuoco» nella nuda verità empedoclea, il moderno naufrago ricomincia a pronunziare nuove parole, incidere nuovi segni, organizzare nuove frasi, svolgere uno straordinario racconto. Costruisce, l’artista, un materico e poetico poema narrativo, un cammino verso il fuoco più alto scandito per trentadue stazioni, soste di contemplazione e conoscenza […] è una prodigiosa ascesi per icone, tabernacoli, tavole, retablos, gonfaloni di materiali nobili e luminosi – erosi relitti di barche, fichidindia fiammanti, pomici, ossidiane e azzurri di cobalto, rossi di granato, verdi di smeraldo… E apparizioni dell’isola di fuoco vagante in mare come le mitiche Simplegadi, cieli notturni in cui palpita un cuore di luna. Nell’ascesi si giunge quindi all’Altare dei quattro venti o a quello della Concentrazione: altari o preghiere oggettivate, macchine di preghiere che il vento muove come quelle dei monaci tibetani. Il cammino finisce con le stazioni delle Invocazioni, del desiderio estremo, della contemplazione di notti profonde, dei cieli sereni dove l’eterna Luna dei poeti spande la sua tenera grazia, la sua luminosa quiete.
(Vincenzo Consolo)

DOMENICA 13 LUGLIO
ore 17:30 AD MISSAM & CONCERTO SPIRITUALE
“In Festo S.cti Camilli de Lellis Confessoris”
musiche di J. Archadelt, D. Bedard, A. Bruckner, P. Caldwell, P.G. Chesonov, A. Fischer, J. Handl, S. Hatfield, G.P. da Palestrina, J. Rutter, J. Ulrich

British Columbia Boys Choir
diretto da Tony Araujo
Il coro canadese “British Columbia Boys Choir” in quaranta anni di attività ha formato più di 800 cantori conquistando il consenso internazionale in venti tournée in Canada, Paesi Bassi, Stati Uniti, Europa, Repubblica Ceca, Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Cina. Nel 2008 festeggia il suo 40° anniversario partecipando inoltre all’apertura delle Feste jacopee e all’inaugurazione dell’installazione di Luigi Camarilla.

MARTEDÌ 22 LUGLIO
ore 18:30 AD MISSAM
musiche di G. Frescobaldi, B. Pasquini, D. Zipoli
Erica Mazzola organo


MERCOLEDÌ 23 LUGLIO
ore 18:30 AD MISSAM
musiche di Antonio De Cabezón
Cristiano Accardi organo

ore 19:00 CONCERTO SPIRITUALE “Labyrinthus”
musiche di R. Caravella, F. Colusso, A. De Cabezón, J. H. Kapsberger
Cappella Musicale di San Giacomo
diretta da Flavio Colusso
Silvia De Palma voce recitante
Roberto Caravella tiorba e santur
Raimo Lenoci pianoforte
Cristiano Accardi organo

Il concerto spirituale comprende musiche antiche e contemporanee per diversi strumenti, collocati in differenti punti della chiesa a pianta ellittica: fra questi l’esotico Santur, uno strumento di tradizione orientale molto diffuso anche in Europa fin dal Medioevo. Ai brani musicali di Antonio De Cabezón, Roberto Caravella, Flavio Colusso, Johannes Hieronymus Kapsberger, scelti per il carattere meditativo e di “esercizio”, sono alternate letture ispirate al tema del pellegrinaggio e del labirinto, che ne è simbolo fin dall’antichità.

GIOVEDÌ 24 LUGLIO
ore 18:30 AD MISSAM
musiche di G. Frescobaldi, A. Scarlatti
Andrea Coen organo

ore 19:00 Primi vespri solenni della Festa di san Giacomo
musiche di G. Frescobaldi, Gregoriano
Cappella Musicale di San Giacomo
diretta da Flavio Colusso
Andrea Coen organo

I Vespri concertati costituiscono un appuntamento “diverso” sul percorso del Tridente romano, ed offrono l’occasione per ascoltare, alternati alla preghiera in Canto gregoriano, l’evocativa sonorità dell’organo antico della Chiesa di San Giacomo detta “degli Incurabili”, in cui fu Maestro di Cappella Alessandro Scarlatti.

VENERDÌ 25 LUGLIO
ore 18:30 AD MISSAM “In Festo S.cti Jacobi”
musiche di F. Colusso, A. De Cabezón, J.B. Cabanilles, Anonimo medievale, gregoriano
Cappella Musicale di San Giacomo
diretta da Flavio Colusso
Maria Chiara Chizzoni soprano
Silvia De Palma alto
Renato Moro tenore
Aurio Tomicich basso
Andrea Coen organo

Durante la Messa sono eseguiti brani dalla Missa Sancti Jacobi “super Gracias”, composta da F. Colusso in occasione dell’Anno Santo Compostellano 2004, costruita sul brano Gracias meu señor Santiago, già pubblicato in occasione del Giubileo del 2000.

[…] Ascoltando la Missa Sancti Jacobi “super Gracias” ho vissuto questa esperienza, del tutto comparabile a quella di chi compie un viaggio, luminoso, non solo verso il “Campus stellae”, campo delle stelle dove la leggenda dice sia stato trovato miracolosamente la tomba dell’apostolo Giacomo, ma verso un appuntamento cui siamo chiamati da tempo immemore e del quale percepiamo immediatamente l’irresistibile potenzialità attrattiva. […] La peculiarità creativa di Flavio Colusso è racchiusa tutta in questa filosofia dell’arte, intesa come creazione e ri-creazione in cui l’arcaico e il presente si incontrano in una commovente, umanissima, sintesi. Pupi Avati

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