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“Percorsi labirintici” - presentazione video
il 20 Marzo 2008 - Segnalato da Soqquadro - Marina Zatta info:
Vista Arte e Comunicazione,
V. Ostilia 41 (Colosseo)
20 marzo 2008ore 19.00
soqquadro@interfree.it tel. 06.4504846 cell. 333.7330045
evento gratutito
Il giorno 20 marzo 2008 alle ore 19.00 presso lo spazio Vista Arte e Comunicazione verrà presentato il video tratto dal libro “Percorsi labirintici” realizzato da Soqquadro con la collaborazione ed il Patrocinio del V Municipio del Comune di Roma e della struttura penitenziaria di Rebibbia Femminile. Il libro contiene 25 poesie create da 15 poeti contattati attraverso Internet ed illustrate dalle detenute di Rebibbia. Alla presentazione interverranno Marina Zatta curatrice del libro ed Angela Scacco presidentessa onoraria dell’associazione.
Ogni ricavato della vendita di video e libri sarà interamente destinato alle detenute partecipanti all’iniziativa.
Percorsi labirintici
Un libro con un’idea di fuga
PATROCINIO V MUNICIPIO DEL COMUNE DI ROMA
AUTORI: JESSICA BERTONI, RAFFAELE CASTELLI, PAMELA CENTO, DORINDA DI PROSSIMO, ANTONIO FONTANA, CRISTINA GALLINA, GUIDO GATTAI, GIANLUCA DARIO GUALANO, ROBERTA LICIARDI, SIMONA PEDULLA’, PAOLA RONZONI, ELENA SCALVINONI, PIERPAOLO SEDDA, ALESSIA SILVA, MASSIMO ZANINI.
EDIZIONI: SOQQUADRO
FOTO: ELEONORA LORENZINI
Il libro di poesie estrapolate da Internet ed illustrate dalle detenute del carcere femminile di Rebibbia è il proseguimento del libro “racconti d’evasione” che conteneva lo stesso meccanismo; una comunicazione, indiretta come un gioco di sponda, tra alcuni poeti rintracciati attraverso Internet e fatti evadere dalla “Rete” e le detenute del carcere femminile di Rebibbia, che hanno illustrato le poesie scritte appositamente per loro. Questa comunicazione tra diversi ma paralleli isolamenti, crea un sottile ponte che conduce due esseri umani tra loro ignoti ad interagire e li porta, al contempo, fuori dalla loro restrittiva realtà, sia la “rete” o la “gabbia”, per reinserirli in un’altra dimensione, il libro, che li unisce in un nuovo destino comune. Così due isolamenti, attraverso un percorso tortuoso, come quello a cui i passi della vita talvolta ci conducono, divengono un insieme. Questo è ancor più rimarcato dal fatto che tutte le poesie sono state scritte appositamente per le detenute, sotto forma di lettera poetica, e da ogni testo trasuda, e fa tenerezza, la difficoltà di comunicare con una vita difficile e sconosciuta. Delle detenute Soqquadro ha deciso di non sapere nulla, non abbiamo chiesto le loro storie, evitando il voyeurismo del dolore.
Soqquadro ha preso l’impegno con le detenute di dividere
tra loro qualsiasi ricavato delle vendite del libro.