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Tutto il resto di colpo si frantuma

dal 10 Gennaio 2008 al 25 Gennaio 2008 - Segnalato da Antonietta
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info:
dal 10 al 25 gennaio 2008
Patrocinio: Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma
Sala Tom Benettollo - Palazzo Valentini
Via IV Novembre 119/a (Piazza Venezia)
Inaugurazione: giovedì 10 gennaio ore 17.30
lun - ven h 9.00 - 18.00 - sab ore 9.00 - 13.00
Ingresso libero
info:www.provincia.roma.it/ -www.campilongo.it - anto.camp@fastwebnet.it
tel. 339 4394399

“La finestra è aperta sulla città inquieta, vortici di auto tra reticoli umani. Disegnano curve, linee, frecce; in direzioni multiple si perdono. E, nel luogo che lasciano, restano, come nebbia, lievi tracciati”.

Antonietta Campilongo esce allo scoperto, in cerca di “istanti” si muove in una metropoli convulsa, fissando sulle tele un campionario variegato di umori e inquietudini, ritratti di uomini e donne. I luoghi e i volti di queste avventure ci appaiono bloccati nel gesto, cristallizzati in un momento che ne assume il sapore. E quindi piacere, dolore, rabbia, stemperate nel colore, ora grigi, ora neri, e toni distesi di viola e verdi profondi.

Sono frammenti di storie diverse, fotogrammi sospesi, oscillanti tra sogno e realtà; dal reportage urbano alle vicende internazionali; le luci acide di bus e metrò, di fiamme e disastri che lasciano segni indelebili sui corpi e nelle coscienze.  La Campilongo sceglie di volta in volta; ci mostra la vita, fatta di carne e sangue, la insegue ovunque e la trasfigura, con le sue alchimie di pigmenti, in “eventi” avvolti nel mistero.

“Al di là della strada, sotto di me, in un silenzio irreale che congela ogni cosa, giace, come città sommersa, la discarica. Rottami di sistemi rotanti, lamiere rigate da tagli aguzzi e rugginosi, cumuli di plastica e pneumatici bruciati. E tra i sacchi di un grigio profondo, lo sguardo si blocca su sagome luminose. Due fanciulle con vestiti bianchi tra i rifiuti spenti; nel ventre della città morta albergano due anime vive. E tendono mani verso di me, si agitano urlando parole che non sento. Rimango così, sospeso e in bilico tra la luce e il buio. Tutto il resto, di colpo, si frantuma “.

Pier Maurizio Greco

 

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