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Dossier "Allarme Salute" presentato e discusso
il 18 Settembre 2007 - Segnalato da Peliti info:
Peliti Associati
Milano: Vittoria Castagna, Valentina Ferrari,
tel. 02/66982357 - cell: 329/9447290 - vittoria.castagna@peliti.it
Roma: Maria Livia Brauzzi, tel. 06/5295548 - pelitiroma@peliti.it
AIDOS: Natalia Lupi, tel. 06/6873214/196 - cell. 339/6489498 – n.lupi@aidos.it
CESTAS: Irene Viola, tel. 051/255053 – irene.viola@cestas.org
L’Italia investe nella salute solo il 2% del totale dell’Aiuto pubblico allo sviluppo.
Le condizioni sanitarie nei paesi in via di sviluppo sono sempre di più un fattore che si ripercuote anche sull’Occidente, dal punto di vista economico, politico e sociale. Prevenire e curare nei paesi in via di sviluppo, investendo nel rafforzamento dei sistemi sanitari, contribuisce ad aumentare la crescita economica e genera un circolo virtuoso di cui beneficiano pure le relazioni internazionali, anche attraverso la “diplomazia della salute”. Inoltre aiuta a limitare le situazioni di emergenza e promuove la stabilità politica, la partecipazione e i processi di integrazione sociale.
Questi alcuni tra i temi che emergono dal dossier “Allarme Salute” a cura di Azione per la salute globale, network che unisce 15 organizzazioni non governative con sede a Bruxelles, in Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. Il Dossier sarà presentato e discusso nel corso di una Tavola rotonda che vedrà la partecipazione di rappresentanti di istituzioni e organizzazioni italiane coinvolte nella cooperazione allo sviluppo.
La rete europea Azione per la salute globale, di cui AIDOS e CESTAS sono i referenti italiani, lancia “Allarme Salute”. Malgrado gli impegni politici assunti a livello mondiale nel settore sanitario, la cooperazione italiana, come anche quella europea e internazionale, resta molto distante dagli obiettivi dichiarati: non solo i finanziamenti stanziati sono insufficienti, ma lo scarso coordinamento e la mancanza di continuità riducono notevolmente l’efficacia degli interventi.