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International Poetry Slam

il 08 Settembre 2007 - Segnalato da romapoesia
|

info:
Ingresso gratuito

INTERNATIONAL POETRY SLAM

TEATRO PALLADIUM
P.zza Bartolomeo Romano, 8 – ROMA

8 SETTEMBRE – ore 21,30

I MIGLIORI ‘SLAMMER’ EUROPEI RIUNITI IN GARA A ROMA

Emcee: Lello Voce

Sparajurji Lab (Italia)
Giovanna Marmo (Italia)
Dalibor Croazia)
Tracy Splinter (Sud Africa/Germania)
Accidents Polipoetics (Spagna)
De Woord Danser (Olanda)
Gabriel Vetter (Svizzera)
Francesca Beard (UK)
Kat Francois (UK)
Henry Bowers (Svezia)

L’ International Poetry Slam, che quest’anno si svolgerà al Teatro Palladium in concomitanza con ‘LA NOTTE BIANCA’, è in assoluto il più prestigioso progetto di ‘romapoesia 2007’. Saliranno sul palco tutti i vincitori Di molti dei più importanti SLAM POETRY EUROPEI. Henry Bowers (www.henrybowers.com) è reduce dagli Stati Uniti, dove ha vinto l’edizione internazionale di quest’anno a New York.
Lo SLAM POETRY è sostanzialmente una gara di poesia in cui diversi poeti leggono sul palco i propri versi e competono tra loro, valutati da una giuria composta estraendo a sorte cinque elementi del pubblico, sotto la direzione dell’Emcee (Master of Cerimony), come dicono in America, mutuando il termine dallo slang Hip-Hop.
Lo SLAM è poi, in verità, molto di più, ed è in questo ‘di più’ che sta la ragione del suo dilagante successo in America, Canada, Inghilterra, Germania ed ora anche in Italia.
Lo slam è un modo nuovo ed estremamente coinvolgente di proporre la poesia ai giovani, un’idea inedita e rivoluzionaria di ristabilire i rapporti tra il poeta e il ‘pubblico della poesia’.
Lo slam è sport e insieme arte della performance, è poesia sonora, vocale; lungi dall’essere un salto oltre la ‘critica’, lo slam poetry è un invito pressante al pubblico a farsi esso stesso critica viva e dinamica, a giudicare, a scegliere, a superare un atteggiamento spesso tanto passivo quanto condiscendente, e dunque superficiale e fondamentalmente disinteressato, nei confronti della poesia.
Lo slam inoltre riafferma, una volta per tutte, che la voce del poeta e l’ascolto del suo pubblico fondano una comunità, o meglio una TAZ (Temporary Autonome Zone), come direbbe Hakim Bey, in cui la parola, il pensiero, la critica, il dialogo, la polemica e insieme la tolleranza e la disponibilità all’ascolto dell’altro sono i valori fondamentali.
Insomma, lo slam dimostra, con la sua stessa esistenza e il suo diffondersi, l’indispensabilità della poesia nella società contemporanea e soprattutto il suo essere arte adeguata ai nuovi e mutati contesti antropologici proposti dal terzo millennio, specie se portata fuori dai libri e dalle incrostazioni scolastiche

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