L’esposizione presenta al pubblico 7 opere che ben sintetizzano l’esperienza dell’artista di origini serbo croate.Nelle sue opere l’ombra diviene la protagonista assoluta. Ogni figura rappresentata si riscopre animata da una spontanea, elegante e frenetica libertà, impreziosita da bagliori lirici che lentamente emergono dal loro candore per fissarsi sul nylon teso fino allo spasimo.A divorare la scena solo masse in movimento che silenziosamente si contorcono nei loro rituali quotidiani mentre l’assenza di quinte, fondali ed apparati scenici rivendica l’illusoria consistenza di soggetti la cui realtà è ovunque ed in nessun luogo. L’ombra di ogni singolo personaggio si staglia muta a testimoniar le presenza del movimento stesso mentre le sparute presenze delicatamente si accordano fra di loro intersecandosi nello spazio compositivo come leggiadri versi di un Haiku a cui sottraggono la maestosa sintesi di pensiero e d'immagine.L’intento di Ruža Gagulić non è però solamente legato alla figurazione scenica del quotidiano, le sue atmosfere minimali pervase da dense nubi afone in costante apnea visiva rappresentano una pura allegoria dell’alienazione sociale e della sciatta reiterazione dell’umano vivere.Ruža Gagulić spinge la rappresentazione pittorica al di là della sua stessa definizione dimostrando che l’essere umano non può separarsi dalla sua doppia natura e la sua mutevole ombra si insinua fedele, silente e viva in ogni inanimata raffigurazione bidimensionale.Ruža Gagulić nasce a Tramosnica Donja (Croazia) nel 1967. Vive e lavora a Roma. Attiva sulla scena artistica dal 1991, ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. Tra le maggiori esposizioni ricordiamo: Diari di lavoro di artisti stranieri a Roma, Galleria nazionale di Arte Moderna, Roma; personale presso La casa internazionale delle donne, Roma; Migra-Art - Sbarco a Levante presso la Cascina Farsetti, Villa Doria Pamphilj, Roma; Sagome 547 a cura di Domenico Giglio, sedi varie, Roma.