Alessandra Sorge celebra il nudo femminile nelle opere che, da lunedì 12 marzo per due settimane, presenterà al Joia, locale romano, in via gavani 7. La tecnica utilizzata è quella della manipolazione digitale della fotografia per far si che appunto “la foto non sia solo ciò che è stato fotografato; ma qualcos’altro: una nuova realtà”.come sosteneva Garry Winogrand. Ecco allora che le immagini ritraggono nudi femminili scultorei, ma allo stesso tempo fluttuanti nell’aria come veli, simili a spiriti, colori vivi che danno vita a un particolare contrasto tra sfumature psichedeliche e atmosfere chiarissime e delicate. Il tema centrale di tutta l’esposizione è la donna in continua dicotomia fra delicatezza e aggressività, una madre, ma anche una femme fatale come nel caso della stampa “KLIMT”. L’artista preferisce inquadrare i gesti di mani vicine, gambe che si accavallano, atteggiamenti sensuali, gesti del quotidiano resi con eleganza. Particolari anche le ambientazioni: esse ricordano infatti spesso scene di film francesi e americani degli anni ’60 Quella che insomma gli spettatori potranno gustare è una mostra dove la fa da vincitore una ricerca continua del naturale con il massimo dell’artificio.
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