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ROBERTACROCIONI lo spirito delle cose
dal 02 Febbraio 2007 al 22 Febbraio 2007 - Segnalato da Galleria del Palazzo info:
ROBERTA CROCIONI
“lo spirito delle cose”
Galleria del Palazzo Lungarno Guicciardini 19 Firenze
CONFERENZA STAMPA. giovedì 1 febbraio 2007 ore 12.00
INAUGURAZIONE. giovedi 1 febbraio ore 18.30
DURATA fino al 22 febbraio 2007
ORARIO. 11-13 - 15.30 19 30 da martedì a sabato
Catalogo reperibile in Galleria
Ingresso libero.
Ufficio stampa
beatrice cifuentes-sarmiento
tel +39 055 281044
cell +39 339 3456316
beatrice@galleriadelpalazzo.com
Galleria del Palazzo Palazzo Coveri- 19 Lungarno Guicciardini 50125 Firenze
http://www.galleriadelpalazzo.com
Dal testo in catalogo di Vittorio Sgarbi.
“…I dipinti di Roberta sono quasi una terapia per le visioni esistenziali troppo opprimenti; non perché si propongono intenti consolatori, che certo non interessano la Crocioni, ma perché contemplano per certe questioni capitali l’ atarassỉa, la sospensione di giudizio.
“Non posso dire con certezza, oppure dico allusivamente affrontando il discorso in maniera indiretta”, sembra sostenere la Crocioni con le sue immagini senza tempo, sospese in una dimensione che si è emancipata da quella del fuggevole e dell’effimero per assumere la consistenza del dato mentale, del non più relativo, dell’assoluto.
Sublimazione del reale, questo è il processo che innesta la Crocioni quando riproduce un oggetto di uso quotidiano con una funzione specifica nelle cose di tutti i giorni, e lo immerge in spazi immateriali dalla densità multicromatica, trasparente e viscosa allo stesso tempo, animata da una luce di pierfrancescana nettezza. Sono oggetti che richiamano esplicitamente la storia, la tradizione spagnola della natura morta che risale a Zurbarán e Sánchez Cotán, stagliandosi dal fondo mediante un disegno che ostenta un calligrafismo di sapore antico. Sono oggetti che si danno non tanto per quello che sono ma per quello che riescono a evocare, memoria e forme, vita e idea, materia e spirito; sono oggetti che si associano in composizioni rette da logiche misteriose e fascinose, equilibrate e geometriche ma non in termini di una stretta razionalità, come se per una volta il caso corrispondesse per miracolo alla legge matematica. Ed è attraverso queste armonie poetiche e involontarie, terse ed essenziali nella loro struttura, che è possibile avvertire tutta la mistica disposizione della Crocioni alla serena individuazione di un senso primo, della misura originaria alla base delle apparenze fisiche, alla scoperta di uno speciale nirvana in cui l’emozione del vissuto lascia gradualmente il passo al piacere contemplativo della sua negazione.