Nato dopo la Prima guerra mondiale per ospitare le case dei lavoratori del quartiere operaio di via ostiense sì caratterizzò sin da subito come luogo di sperimentazione per i migliori giovani architetti romani che, nella progettazione del quartiere, si ispirarono alle città giardino inglesi Piacentini e De Renzi, Giovannoni e Sabatini, lavorarono alacremente per creare, durante il ventennio fascista, una piccola borgata a misura d'uomo, che ancora oggi si contrappone ai quartieri dormitorio e al sogno infranto dei tre Alberghi Suburbani. Un viaggio tra storia, urbanistica, architettura, leggende e tradizioni popolari, per scoprire un pezzo di città davvero inaspettato.