Sulle rovine dello stadio di Domiziano nel corso del XVII secolo la famiglia Pamphilj volle realizzare il proprio “Salotto di rappresentanza” chiamando all’opera gli artisti più importanti dell’epoca. Da un lato l’estroso e ambizioso Gianlorenzo Bernini, stimato ed apprezzato da papi e nobili; dall’altro l’introverso e originale Francesco Borromini, poco incline ai rapporti e alle convenzioni sociali. Due diversi modi di operare, due stili contrapposti, due assoluti geni a confronto. Una battaglia senza tregua che ancora oggi riecheggia nei capolavori della Fontana dei Quattro Fiumi e nella facciata della chiesa di Sant’Agnese in Agone.