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Interface: chi guarda chi?
dal 16 Marzo 2006 al 27 Aprile 2006 - Segnalato da Redazione info:
Dal 6 al 27 aprile 2006
GALLERIA FERRO DI CAVALLO
Via Di Ripetta 67 (00186)
+39 063227303
ingresso libero
vernissage: 6 aprile 2006. ore 18
autori: Marina Büning, Maria Korporal
genere: arte contemporanea,
Due artiste provenienti dal Nord Europa: dalla Germania Marina Büning, dall’Olanda Maria Korporal. Tutte e due, però, vivono e lavorano in Italia ormai da molti anni.
I loro linguaggi artistici sono assai diversi. Le sculture e le installazioni della Büning si caratterizzano per l’uso dei materiali più disparati: dal marmo alla cartapesta, dalla peluche alla rete di nylon. Molte delle sue opere hanno un aspetto neodada/pop non privo di ironia, mentre altri lavori evocano un’atmosfera più cupa e misteriosa. Le opere multimediali della Korporal, che si dedica principalmente alle tecniche d’avanguardia, quali il video e l’arte digitale, si collocano invece su tutt’altro versante. Oltre alla ricerca figurativa, nel suo lavoro è di fondamentale importanza la ricerca tematica. L’aspetto peculiare della sua arte è rappresentato dall’accostamento/contrapposizione fra temi letterari classici ed elementi della cultura di massa.
Le artiste si sono incontrate in diverse occasioni, durante le quali è nata l’idea di collaborare a un progetto. Tutte e due nutrivano il desiderio di ampliare le proprie possibilità e di creare una grande installazione nella quale le forme materiche fossero rese vive da proiezioni e suoni.
Il primo risultato è visibile nella storica librogalleria “Al Ferro di Cavallo” di Roma, dove le artiste espongono alcune loro opere. Il nucleo della mostra è l’installazione Interface, che occupa un’intera stanza della galleria. Appese nello spazio, vediamo molte maschere di varia grandezza create da Marina Büning. Su queste maschere sono proiettate, contemporaneamente, due sequenze di immagini e suoni realizzate da Maria Korporal: l’una costituita da un video, l’altra da diapositive. Le immagini sono fotografie di reti – elaborate mediante tecniche di computer animation – che, muovendosi in continuazione, giocano con le forme organiche delle maschere. Il tutto è accompagnato da una suggestiva colonna sonora. I volti assumono così espressioni sempre diverse e allo spettatore verrà probabilmente da chiedersi: chi sta guardando chi?