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DUE - TINTO & TAGETTO
dal 11 Marzo 2006 al 11 Aprile 2006 - Segnalato da Micol info:
Due – Ivano Tagetto Enrico Tinto
A cura di Micol Di Veroli e Isabella Dilavello
Opera Caffè
Via della Scala 43
00153 Roma
Tel: +39 339 8467653
Info: http://www.micoldiveroli.com micoldv@hotmail.com
orario: dal martedì alla domenica 18:00 – 02:00
Biglietti: Ingresso libero
Vernissage: 11 marzo 2006 ore 20:00
Fino all’11 aprile 2006
Sabato 11 marzo 2006 dalle ore 20:00 si inaugura presso l’Opera caffè di Roma la mostra Due di Ivano Tagetto ed Enrico Tinto a cura di Micol Di Veroli e Isabella Dilavello.
Due perché sono due gli artisti, Ivano Tagetto e Enrico Tinto, due amici che incrociano i loro passi artistici e umani, due le visioni. Visioni di luoghi vissuti e immaginati, visioni di spazi riempiti e lasciati vuoti. Due le città, una d’origine, Verona, e una che accoglie, Roma, e due i fiumi che le attraversano creando anse a indicare una direzione, a disegnare percorsi, a dividere il traffico e a rallentarlo e, sui fiumi, ponti a unire i due lati quasi come punti di sutura su lembi di pelle.
Nel corso della mostra verranno presentate opere che possono essere considerate ponti, passaggi sull’acqua, a collegare idealmente le due città. E allora ecco che con tecniche, colori e percorsi simili ma sostanzialmente diversi, sono giunti a confrontarsi con quelle loro visioni, quei loro spazi, quel ideale di congiunzione che possa dare forza alla loro voce.
Da un lato troviamo i tratti leggeri, pur quando hanno lo spessore del ferro, di Tagetto che sembra quasi voler cercare i vuoti, sottolineare quello che non c’è, l’assenza. Dall’altro lato ci troviamo di fronte alla materia prepotente e presente di Tinto dove gli oggetti sporgono dalla tela fino a farla diventare scultura.
Si potrebbe quindi dire che se l’opera di Tinto è un urlo a scuotere dal torpore, quella di Tagetto è il sussurro continuo che non fa dormire. Ed ecco perché “Due”, perché di entrambe le visioni riunite in un unico sguardo si ha bisogno. Perché, come scrive Erri De Luca, “due non è il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato”.