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Affinità quotidiane: Itto e Simone Marini
dal 10 Ottobre 2013 al 22 Ottobre 2013 - Segnalato da Carlotta Monteverde info:
Inaugurazione: giovedì 10 ottobre ore 20.30
Dal 10 al 22 ottobre 2013
Wine Bar Camponeschi
P.za Farnese 52, Roma
06 6813 5104 camponeschi@mclink.it
Orari: lunedì – sabato 17.00-23.30
Ingresso gratuito
Sacro e profano, un percorso tra i dedali di una Roma febbrile, quella di Itto e Simone Marini, in mostra presso il Wine Bar Camponeschi dal 10 al 23 ottobre 2013 nell’ambito delle serate di Electronic_Art_Cafè a cura di Umberto Scrocca.
Dieci tra tele e collage visualizzano le eterne contraddizioni di una metropoli in divenire, con un linguaggio proiettato all’esterno non solo nei contenuti, raccontare la strada, ma anche nei codici, perché è da essa che si fa informare: i segni di Itto si nutrono del gesto veloce del graffito, della rapina dello spazio, della liberazione dell’inconscio; i simboli di Marini presentano lacerazioni e cancellazioni, le impronte del tempo che velano e dissolvono qualsiasi traccia; entrambi, gli accostamenti casuali dell’accumulazione urbana.
La presentazione, che restituisce due aspetti dello stesso fenomeno, dissimili eppure necessari l’uno all’altro, accosta le visioni profane del primo, il terreno e l’asfalto, i muri con manifesti e scritte, il caos ed il rumore, alla sacralità delle icone, Madonnelle stradaiole, del secondo, immagini di devozione popolare, con funzione di sicurezza e salvaguardia. Divergenze e corrispondenze, dunque: disordine e stasi, estroversione ed introspezione.
Il sodalizio artistico che vede la collaborazione tra i due pittori risale ormai al 2006: la mostra presso il Wine Bar Camponeschi ha la funzione di consolidarne affinità e rimandi, in previsione di una grande doppia personale in primavera 2014.
Itto, pseudonimo di Claudio Calvitti (Roma, 1962), esordisce nel panorama artistico romano negli anni ’90. Sperimenta tecniche espressive estemporanee, usando supporti e materiali di reperibilità quotidiana (carte da imballo, colle, tela, tavole, ecc..) in assemblaggi di forte valenza tonale e simbolica.
Simone Marini (Roma, 1971), approdato alla pittura più recentemente, predilige la tavola come supporto, producendo cicli di immagini in cui casualità e veemenza del gesto vengono “addomesticate” da cromie distese e da particolari minuziosi. Tra le serie già presentate: Attraversamenti e Dentro e fuori il perimetro.