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Mostra Collettiva "Portrsits"

dal 19 Novembre 2011 al 02 Dicembre 2011 - Segnalato da martcic
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info:
Vista Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41, Roma

Sabato 19 Novembre 2011 si inaugura alle ore 18.30 presso lo spazio Vista Arte e Comunicazione, in Via Ostilia 41 (zona Colosseo) a Roma, la mostra collettiva degli artisti: Valentina Furgani (Fu Ya Wen), Stefania Isabella Massoni, Giuseppe Nora, Eliana Paglione, Miki Pedro, Flavio Tiberti, Elena Tutik.
La mostra è dedicata all’indagine sull’interpretazione artistica del tema del Ritratto trasposta nella realtà contemporanea.


Vista


Presenta
Portraits
Mostra Collettiva

DURATA: 19 Novembre 2011 – 2 Dicembre 2011
INAUGURAZIONE: sabato 19 Novembre 2011 h:18.30
ORARI: dal lunedì al venerdì h:16.30 – 19.30; sabato h: 17.00 – 19.30
LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41, Roma (zona Colosseo)
CURATRICE: Mara Valente
INFO: tel. 06.45449756; info@vistatv.it, mr.valente84@gmail.com


“Vista” è un centro dedicato all’arte e alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Una project gallery che si rivolge ai giovani talenti esordienti, ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo.
L’idea della mostra Portraits (Volti) è nata dalla volontà di indagare la concezione contemporanea di “Ritratto” con il fine ultimo quello di esplorare i nuovi confini di interpretazione artistica del tema.
L’esposizione tenterà di aprire, tramite la presentazione di opere di differenti fatture e tecniche, una parentesi sul lavoro di artisti contemporanei che scelgono di manifestare il loro sentire attraverso questo mezzo.

Valentina Furgani (Fu Ya Wen) >.
Stefania Isabella Massoni, “Half” When you photograph a face,you photograph the soul behind it... Jean -Luc Godard; “Sideway” When you photograph people in colour you photograph their clothes. But when you photograph people in B&W, you photograph their souls! ~Ted Grant
Giuseppe Nora comincia a fotografare nel tentativo di documentare i suoi numerosi viaggi ma ben presto sviluppa una sua speciale visione e tecnica che ha più a che fare con l'immagine artistica che con il reportage in se per se . Il suo innato gusto estetico e il suo acutissimo sguardo gli permettono di trovare un particolare di una qualsiasi situazione e attraverso questo , guardandolo col suo obbiettivo a volte in modo inusuale , di riuscire a fargli esprimere tutta la globalità della situazione stessa. Tutto questo grazie anche ad un sapiente uso dei colori e dei contrasti , affinato nel tempo .
Eliana Paglione l’artista ha cercato di catturare gli aspetti più profondi dell’espressività umana, negandola completamente in una e celebrandola nell’altra. Ad un’attenta e profonda analisi si evince, però, che li dove l’autrice vuole negare vuole, invece comprendere un tutto. In “Silhoutte” infatti, la sola fonte luminosa, in direzione diretta verso la camera, nasconde la percezione realistica del soggetto, descritta solo dalle linee inconfutabili del volto, generando cosi “ritratti nel ritratto”. Semplice tecnica di controluce che regala a chi ci si accosta un posto all’interno dell’opera, entrando in relazione empatica con il soggetto e con l’autrice stessa. Non più un “io” ma un “noi”, non più “individualità” ma “totalità”. Così nella seconda opera, il flash ha “fermato” l’espressione che nel “tempo lungo” si è “trasfigurata” in tanti volti pur rimanendo uno solo .
Miki Pedro è partita molto presto alla scoperta dei legami nascosti nei fenomeni dell'amore, dei non luoghi, dell'eternità, degli dei, della scienza e della fiction, per avere una conoscenza più sicura della natura umana. Quello che ha percepito lo propone, includendo il suo gusto per il vago, la solitudine e le rovine. E' il suo gusto per l'estetica novella, che pretende di accedere al bello senza bisogno di cultura e di regole, che fa di lei un'artista "bohème". Il suo stile è anche il suo modo di essere.
L’opera di Flavio Tiberti Giufà è un personaggio letterario della tradizione orale popolare siciliana.
Personaggio assolutamente privo di ogni malizia e furberia, facile preda di malandrini e truffatori di ogni genere, si esprime per frasi fatte.
Giufà vive alla giornata, in maniera candida e spensierata, incurante di un mondo esterno che pare sempre sul punto di crollargli addosso.
Nelle sue avventure egli si caccia spesso nei guai, ma riesce quasi sempre a uscirne illeso, spesso involontariamente.
L’artista Elena Tutik ha definito la sua opera molto incisivamente, ma sintetizzandone a pieno il significato: >.

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